
Keil Space: L’arte di osservarsi
Keil Space ridefinisce la percezione dello spazio attraverso un’esperienza artistica immersiva. I suoi ambienti, ampi e oscuri, avvolgono il visitatore in una dimensione sospesa tra realtà e sogno, stimolando la mente e i sensi. Ogni passo e ogni sguardo si trasformano in una scoperta, dando vita a un dialogo continuo tra osservatore e opera, che invita a interrogarsi sulla natura stessa della percezione.
Keil Space continua, di giorno in giorno, ad essere visitato individualmente da personalità molto eterogenee, tra cui esperti provenienti da diversi ambiti, come Kristel Campaert, psicologa specializzata in benessere, sviluppo e gestione dello stress, con un dottorato in neuroscienze e una formazione in economia aziendale. Kristel è insegnante senior di Mindfulness e ha pubblicato articoli scientifici sulla resilienza e le dinamiche di gruppo. Con il suo lavoro, supporta il benessere di adulti, giovani e bambini attraverso la psicologia positiva e la mindfulness, promuovendo fiducia, ottimismo e consapevolezza emotiva.
Dopo l’esperienza a Keil Space, Kristel ha scritto un testo che evidenzia come lo spazio, attraverso il suo design immersivo e le sue particolari modalità di accoglienza, crei un’esperienza che favorisce la consapevolezza del momento presente. Per Kristel, Keil Space non è solo un luogo d’arte, ma un’esperienza trasformativa che permette di osservare sé stessi con maggiore chiarezza e profondità.
Di seguito, si riporta il testo integrale della psicologa:
In psicologia ci si riferisce alla mindfulness come la capacità di porre attenzione in modo particolare al momento presente. È un’attenzione che si presta intenzionalmente, con curiosità e in modo non giudicante. In questo modo si coltiva la consapevolezza dei propri pensieri, delle emozioni e si controllano le reazioni automatiche agli eventi. Questa consapevolezza e questo modo di prestare attenzione alle esperienze contribuiscono a ridurre lo stress e il disagio tipico di particolari condizioni che vanno da situazioni generalistiche come la genitorialità, a esperienze estremamente difficili come le malattie gravi come il cancro, riuscendo generalmente ad aumentare il benessere.
La visita a Keil Space offre una bellissima occasione per sperimentare la mindfulness perché offre un’esperienza che permette al visitatore di notare i propri pensieri, le proprie emozioni, reazioni fisiologiche e azioni in una situazione fuori dall’ordinario.
Diversi elementi della visita sono particolarmente interessanti per questo, a partire dall’accoglienza, che inizia in realtà già dall’invito, misterioso perché ricevuto da parte di un’amica che si appella alla “unicità” dell’esperienza. Prosegue con l’accoglienza fisica in uno spazio che, nella sua modernità assolutamente straordinaria, è situato nella parte antica della città Firenze. Il nero e il buio dello spazio, a confronto con le esperienze culturali che vengono di solito offerte a Firenze, segnala un confine, un invito a lasciare tutto il noto alle spalle. L’accoglienza e l’offerta di una bevanda segnala un’altra volta una rottura con la quotidianità; consegnare il cellulare segnala la fine assoluta di qualsiasi senso di familiarità. Il fatto di entrare e vivere gli spazi per la maggior parte del tempo da sola aumenta la forza dell’esperienza. Un’ora con me stessa e con le opere d’arte e una musica avvolgente mi staccano dal mondo. Poterlo fare con curiosità, ponendo attenzione senza giudicare ad ogni aspetto dell’esperienza, dà un senso di benessere e allo stesso tempo permette ai pensieri e alle emozioni di fluire liberamente. Ogni opera che ho avuto modo di vedere a Keil Space dà stimoli completamente diversi tra loro.
Mi posso immaginare che, a seconda dello stato emotivo con cui si entra nello spazio, le persone possano vivere esperienze di grande benessere, goduria, speranza, felicità ma anche di solitudine, disagio, incomprensione.
In ogni caso, il tempo trascorso in solitudine davanti a delle opere d’arte di grande impatto come quelle di Sam Keil, è un’occasione speciale in cui si possono notare i propri pensieri e le proprie emozioni. Un’occasione originale per conoscersi meglio, per osservarsi profondamente. Infine, anche l’intervista finale contribuisce in modo importante a questa consapevolezza: permette di dare voce alla propria esperienza vissuta, un elemento che nella psicologia è fondamentale per organizzare meglio i pensieri e la loro memoria.
Nel ringraziare Kristel per il suo contributo significativo e per le sue opinioni, invitiamo i lettori all’approfondimento del valore terapeutico dell’esperienza di Keil Space:
Arte e Cura del Sé – La testimonianza degli psichiatri al Keil Space Parte 2